TWA 7b: il primo pianeta scoperto direttamente dal JWST

Negli ultimi decenni sono state parecchie le notizie relative a scoperte di esopianeti, cioè quei pianeti fuori dal nostro Sistema Solare, che orbitano attorno ad altre stelle.

Il caso di TWA 7b, esopianeta attorno alla stella nana rossa TWA 7, nella costellazione australe della Formica, a 110 anni luce dalla Terra, rappresenta però una novità: se confermato, si tratterebbe infatti del primo esopianeta scoperto attraverso l’imaging diretto del telescopio spaziale James Webb (JWST).

Di solito, infatti, gli esopianeti vengono scoperti in modo indiretto, studiando l’effetto della loro presenza sulle stelle ospiti. Gli astronomi normalmente utilizzano il metodo dei transiti, che permette di individuare pianeti analizzando le diminuzioni periodiche della luminosità delle stelle, oppure il metodo delle velocità radiali, che osserva le oscillazioni gravitazionali di un astro dovute all’influenza dell’orbita di un pianeta.

In questa immagine ripresa dallo strumento MIRI del JWST la luce della stella TWA 7 è stata oscurata per rendere visibile quello che sembra essere un esopianeta, TWA7b, in alto a destra. Credit: ESA/Webb, NASA, CSA, A.M. Lagrange, M. Zamani

TWA 7b ha massa simile a quella di Saturno ed è distante circa 50 unità astronomiche dalla stella ospite, dunque molto più lontano rispetto a Saturno dal Sole. La sua orbita è situata all’interno di un disco di detriti, essendo la stella ancora molto giovane, con una età stimata di 6,4 milioni di anni.

Proprio in uno dei tre anelli che compongono questo disco è stato possibile, grazie allo strumento MIRI (Mid InfraRed Instrument) del JWST, individuare una sorgente infrarossa, candidata ideale per l’individuazione di un esopianeta, forse proprio quel corpo celeste che sta modellando il disco di detriti stesso.

Data la sua giovane età, TWA 7b, nonostante la grande distanza che lo separa dalla sua stella, per cui dovrebbe essere un pianeta freddo, possiede una temperatura attorno ai 47 °C, poiché irradia ancora calore dalla sua formazione. Si tratta tuttavia di una temperatura notevolmente inferiore a quella degli altri esopianeti finora osservati direttamente, esempio concreto delle potenzialità del JWST nella ricerca di questi oggetti.

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