Materiale radioattivo nel cratere lunare Aitken

Il più grande cratere da impatto sulla Luna, chiamato Bacino Polo Sud-Aitken, è situato sul lato “nascosto” del nostro satellite, quello non visibile dal pianeta Terra. Agli albori del nostro Sistema Solare, circa 4,3 miliardi di anni fa, un enorme asteroide impattò con la superficie lunare, creando questo gigantesco bacino, dalla forma allungata, che misura circa 1900 km da nord a sud e 1600km da est a ovest.

Un nuovo studio pubblicato lo scorso ottobre su Nature da un gruppo di scienziati guidati da Jeffrey Andrews-Hanna, ricercatore presso il Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona, rivela che l’impatto, avvenuto obliquamente rispetto alla superficie, deve essere arrivato provenendo da nord, facendo accumulare sul bordo meridionale del cratere parecchio materiale fuoriuscito dal sottosuolo lunare, ricco di torio radioattivo, sollevatosi per effetto della collisione stessa.

L’immagine raffigura depositi di materiale radioattivo (in rosso) sul bordo del cratere da impatto Aitken. Crediti: Jeffrey Andrews-Hanna, Università dell’Arizona, NASA, Naoj.

Questo materiale, definito in inglese “kreep” è composto da potassio (K), elementi delle terre rare (Rare Earths Elements) e fosforo (P), che nel corso del tempo si sono concentrati nei residui dell’oceano di magma man mano che questo si cristallizava andando a formare il mantello, ricco di elementi pesanti, e la crosta lunari, dove prevalgono elementi leggeri.

Nell’evoluzione geologica del nostro satellite, la maggior parte del kreep si è depositata poi sul lato della Luna rivolto verso la Terra, riscaldandolo fino a dare origine all’attività vulcanica che ha poi plasmato la superficie facendole assumere l’aspetto che vediamo oggi.

Lo studio di Andrews-Hanna vuole far luce su come sia avvenuto questo processo. L’ipotesi avanzata è che il progressivo raffreddamento e la solidificazione della crosta dopo l’impatto meteorico sull’altro lato del satellite abbiano spinto il magma sottostante verso il lato rivolto a noi, lasciandolo ricco di materiali radioattivi, comparabili con quelli presenti sul bordo del cratere da impatto Polo-Sud Aitken, a conferma proprio della loro identica provenienza dall’oceano di magma sottostante.

Per una verifica di questa ipotesi bisognerà attendere che gli astronauti delle missioni Artemis atterrino in prossimità del menzionato bacino lunare e raccolgano campioni del materiale superficiale di questo cratere, con i quali si potrà poi procedere ad una analisi comparativa.

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