La missione EscaPADE
Con la missione NASA EscaPADE (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers) continuano i preparativi in vista delle future missioni di esseri umani sul pianeta Marte.
Lo scorso 13 novembre, sono state lanciate nello spazio, per mezzo del vettore New Glenn di Blue Origin, l’agenzia spaziale fondata dall’imprenditore Jeff Bezos, due sonde identiche, chiamate Blue e Gold, progettate e assemblate da Rocket Lab. La missione, gestita dalla Berkeley University in California, ha lo scopo di misurare il plasma e fornire dati sui campi magnetici marziani, con l’intento di comprendere non solo come in passato il pianeta abbia perso la sua atmosfera sotto l’effetto del vento solare, ma anche di studiare in tempo reale la meteorologia spaziale con cui, un domani, gli astronauti dovranno confrontarsi.

Nonostante attualmente la Terra e Marte si trovino in posizioni opposte rispetto al Sole, la missione ha comunque avuto inizio poiché prevede un’orbita nuova e particolare per le due sonde: inizialmente queste si dirigeranno verso il punto lagrangiano L2, dove attenderanno in una lontana regione della “magnetotail” del nostro pianeta, cioè quella parte di campo magnetico terrestre che viene schiacciato e allungato dal vento solare, formando una sorta di “coda” dietro la Terra stessa. Successivamente, quando a novembre 2026 la nostra orbita e quella di Marte saranno in posizione favorevole l’una rispetto all’altra, le sonde si dirigeranno nuovamente verso la Terra per sfruttarne l’effetto fionda e proseguire poi verso la loro destinazione, entrando finalmente nell’orbita del pianeta rosso a settembre 2027.

La missione si divide inoltre in due diverse Campagne Scientifiche. La prima, la Campagna Scientifica A, che avrà inizio a giugno 2028 e durerà 6 mesi, prevede che le sonde orbitino una dietro l’altra, così che attraversando una stessa area in rapida successione sia possibile studiarne i cambiamenti di meteorologia spaziale che avvengono in tempi brevi. La successiva campagna scientifica B, della durata di 5 mesi, vedrà le sonde posizionarsi su orbite differenti, una a 10 000km dal suolo, l’altra a 160km, per studiare contemporaneamente il vento solare e l’effetto che questo ha in tempo reale sull’atmosfera di Marte.
In questo modo si otterranno informazioni preziose al fine di progettare come proteggere gli esseri umani e la loro strumentazione nelle condizioni estreme del pianeta che dovrebbe diventare un prossimo avamposto del genere umano nello spazio.