JWST e gli esopianeti del sistema TRAPPIST-1
Continua incessante il lavoro degli astronomi alla ricerca di tracce di vita al di fuori del nostro pianeta. Sotto esame già da qualche anno è il sistema esoplanetario della stella Trappist-1, una nana rossa nella costellazione dell’Acquario, distante 39,5 anni luce da noi, di massa pari all’8% di quella del nostro Sole e temperatura attorno ai 2200 °C.
Attorno ad essa, nel corso degli anni dal 2015 al 2017, sono stati scoperti ben 7 esopianeti, con l’ausilio dei telescopi TRAPPIST (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope), in Cile, e di quello spaziale Spitzer. Questi corpi celesti, tutti simili per massa alla Terra, creano un sistema stabile, seguendo orbite in risonanza tra loro attorno alla stella ospite.

I primi due pianeti di questo sistema, ovvero Trappist-1 b e Trappist-1 c, sono stati analizzati già nel 2022 dal telescopio spaziale James Webb utilizzando lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument), ma non vi sono state trovate tracce della presenza di una atmosfera. La vicinanza di questi due esopianeti alla loro stella comporta infatti che questi ricevano da essa un’energia pari a 4,2 volte quella che la Terra riceve dal Sole, nel caso di Trappist-1 b, portandolo a una temperatura oltre i 230 °C, e di 2,2 volte nel caso di Trappist-1 c, con temperature di 106 °C.

Trappist-1 d, il terzo esopianeta di questo sistema, è stato invece studiato lo stesso anno attraverso lo strumento NIRSpec (Near-Infrared Spectrograph), sempre a bordo del JWST. Tuttavia, anche in questo caso le analisi hanno dato esito negativo: nessuna atmosfera presente.
Non rimane dunque che attendere i risultati delle osservazioni dei restanti esopianeti di questo sistema, ovvero e, f e g, che, trovandosi in piena fascia di abitabilità, hanno maggiori possibilità di avere una atmosfera, specialmente nel caso in cui posseggano anche un campo magnetico.