Il centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Indiana (ISRO) ha perso i contatti con il lander Vikram rilasciato dalla sonda Chandrayaan-2 che è in orbita intorno alla Luna.

È il secondo fallimento lunare che registriamo nell’anno del cinquantenario del primo allunaggio umano. Dopo essere iniziato alla grande con il trionfale allunaggio cinese sulla faccia nascosta della Luna, il 2019 si sta rivelando avaro di soddisfazioni per gli entusiasti del ritorno alla Luna e sembra voglia ricordare a tutti che la manovra di allunaggio è tutt’altro che semplice.

Ad aprile si è schiantata la sonda privata israeliana Beresheet e ora è la volta di Vikram.

Sia per Israele che per l’India si trattava del primo tentativo di allunaggio, ma il fallimento indiano fa più impressione perché colpisce una missione organizzata da una importante agenzia spaziale mentre nel caso israeliano si trattava di una compagine privata che si muoveva in modo indipendente dalle agenzie spaziali.

Pur non conoscendo maggiori dettagli sul lander lunare di Chandrayaan 2 Vikram, la missione è lungi dall’essere contrassegnata come un “fallimento”. In orbita Chandrayaan 2 continua a girare intorno alla luna e la studierà per un periodo di un anno, che è la sua vita di missione.

“Solo il 5 per cento della missione – Vikram, il lander e Pragyan, il rover – è stato perso. Il restante 95 per cento – ovvero l’orbiter Chandrayaan-2 – sta orbitando con successo attorno alla Luna”, ha dichiarato un funzionario dell’ISRO. 

L’orbiter scatterà foto della Luna e probabilmente anche del lander e le trasmetterà all’ISRO, dove potranno essere analizzate dagli scienziati.