Beresheet, una piccola sonda spaziale israeliana con l’audace intento di effettuare un atterraggio morbido sulla Luna, si è avvicinata all’obiettivo ma alla fine ha fallito. La sonda si è schiantata sulla superficie lunare dopo che, appena prima del previsto touchdown, si sono verificati problemi al motore e di comunicazione. Il veicolo, progettato da un’organizzazione no profit israeliana chiamata SpaceIL, sarebbe stata la prima navicella spaziale privata ad atterrare sulla Luna, e avrebbe reso Israele il quarto paese a farlo, dopo Stati Uniti, ex Unione Sovietica e Cina.
“Beh, non ce l’abbiamo fatta, ma ci abbiamo provato”, ha detto il presidente di SpaceIL Morris Kahn durante una trasmissione in diretta del tentativo di allunaggio. “Penso che il risultato di arrivare al punto in cui siamo arrivati sia davvero straordinario e che possiamo esserne orgogliosi”.
La navicella Beresheet da 100 milioni di dollari non era un progetto del governo israeliano, ma è stata finanziata, costruita e gestita grazie agli sforzi di SpaceIL. È stato il primo di diversi tentativi di atterraggio lunare finanziati da privati e previsti per i prossimi anni, parte di una potenziale nuova “corsa alla Luna” internazionale, che vede protagonisti sia le potenze globali sia le aziende private. ”Penso che tutti si rendano conto che si tratta di un’impresa a lunga scadenza, che è molto impegnativa”, ha detto Bruce Pittman, un appaltatore della NASA e vicepresidente e responsabile senior delle operazioni per National Space Society, prima del tentativo di atterraggio. “Questa e altre squadre hanno fatto molta strada, con tanto entusiasmo e avranno tutte la loro possibilità. E non devono partire da zero. Spero che almeno uno dei tentativi che si avranno a breve, cinque o sei nei prossimi 12-18 mesi  abbia successo.”