Lo Star Party 2013 della Svizzera italiana organizzato della SAT (Società Astronomica Ticinese) è arrivato alla sua 5° edizione e si tenuto nella collaudata sede del Centro di Biologia Alpina.
La qualità del cielo che offre questa valle è tra le migliori che si possono trovare in Svizzera. Il sito è posto a metà strada tra le regioni urbanizzate del Ticino e dell’Italia a Sud e quelle della Svizzera Tedesca a Nord, quindi presenta un livello di inquinamento luminoso tra i più bassi attualmente possibili, inoltre offre orizzonti abbastanza liberi per poter osservare anche oggetti bassi di declinazione come le nebulose nel Sagittario.
La manifestazione si è sviluppata nell’arco di quattro giorni dall’1 al 4 di agosto, comprendendo quindi anche la festa nazionale svizzera e ha coinvolto complessivamente una ventina di appassionati del cielo che si sono dati appuntamento in questo magnifico luogo per poter osservare con i propri strumenti sotto un cielo buio.

La meteo è stata molto favorevole e  ha offerto ai partecipanti tre nottate limpide e calme senza la presenza di alcuna nuvola dal tramonto fino all’alba. Questo ha permesso osservazioni di alta qualità sia con i numerosi strumenti presenti che a occhio nudo. Notevole la visione della Via Lattea che si estendeva da orizzonte a orizzonte e di numerose stelle cadenti particolarmente luminose.
La strumentazione presente era molto variegata e comprendeva due dobson da 36 e da 30 centimetri, uno Schmidt-Cassegrain da 25 centimetri, un rifrattore ED con lente da 10 centimetri, un altro dobson da 25 centimetri dotato di inseguimento automatico, un C8 “vintage”, di quelli con il tubo arancione, e tutta una serie di strumenti minori.

Nella serata di venerdì è arrivato al centro un gruppo di tre astrofili italiani della provincia di Varese perfettamente attrezzati per l’astrofotografia, con rifrattori APO camere fotografiche e computer. Uno di questi aveva addirittura una tenda per proteggersi dal freddo anche se in realtà le serate sono state molto miti. E’ stato curioso sentire le imprecazioni di alcuni di loro per i vari malfunzionamenti dei sistemi elettronici mentre mi dilettavo a osservare nebulose e galassie con il mio dobson totalmente manuale, e constatare lo stupore di uno di loro nel vedere la quantità di dettagli osservabili nella nebulosa Velo nel Cigno, osservata nel dobson da 36 centimetri con filtro UHC.
La spensieratezza dell’allegra compagnia è stata interrotta nel tardo pomeriggio di sabato da un improvviso temporale che ha creato un certo scompiglio tra i proprietari dei telescopi che si sono dovuti affrettare a mettere al sicuro gli strumenti o a fissare bene i teli di protezione. Passata la tempesta il cielo si è poi liberato per offrire un’altra stupenda serata. Purtroppo sono inconvenienti che possono capitare ed è sempre bene essere preparati a questo tipo di situazioni.
Il 5° Star Party della Svizzera italiana è stato un successo sotto tutti i punti di vista e ha permesso a tante persone di rimirare il cielo come ormai è impossibile dalle nostre città. Auspico che queste manifestazioni non solo vengano riproposte, ma siano sempre più frequenti e coinvolgano un numero sempre maggiore persone, in modo da diffondere sempre più la passione per il cielo stellato e l’astronomia.