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Telescopio spaziale cinese

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Nel 2024 la Cina ha in programma di lanciare anche il suo primo telescopio spaziale in orbita bassa terrestre, con obbiettivi e caratteristiche molto simili all’Hubble Space Telescope. Il suo nome ufficiale non è ancora stato rivelato ma attualmente viene chiamato con due nomi diversi. Il primo è Xuntian, tradotto come “Incrociatore del cielo” o “Pattugliatore del cielo” e il secondo è CSST, o Chinese Space Station Telescope. Quest’ultimo nome rappresenta anche il motivo per cui ne parliamo ora. Il CSST sarà infatti capace di attraccare alla Stazione Spaziale Cinese per permettere ai Taikonauti delle riparazioni o rifornimenti.

Il progetto ha iniziato a svilupparsi nel 2009, come idea di un telescopio spaziale indipendente, e nel 2012 si è poi pensato di renderlo un vero e proprio modulo della Stazione Spaziale Cinese, in grado di compiere osservazioni direttamente da lì. Nel 2014 si decide nuovamente di separarlo, ma di mantenere l’idea di un attracco, in modo da rendere il telescopio più modulabile e allungarne la durata operativa. Una volta agganciato, sarà infatti possibile sia rifornirlo di carburante, sistemare eventuali malfunzionamenti o danni, ma anche aggiornarlo, sostituendo apparecchiature elettroniche, sistemi di raffreddamento, strumenti scientifici e perfino i sistemi di propulsione del telescopio.

Quest’ultimo sarà infatti dotato di un sistema propulsivo proprio, necessario ovviamente per muoversi da e verso la stazione, ma anche per aggiustare la sua orbita. Trovandosi ad una quota di soli 400 km, dovrà periodicamente compensare l’attrito atmosferico. La durata prevista di questo telescopio è infatti di 10 anni, dal 2024 al 2034, in linea con la durata della Stazione. Il progetto di questo telescopio è stato però reso pubblico solo nel 2017, e si sa ancora poco. Sarà lanciato quasi sicuramente da un Lunga Marcia 5. Con un peso di 15500 kg, questo vettore è infatti l’unico attualmente in grado di portarlo in orbita. Forse non sarà l’unico nel 2024, ma per un progetto di questo tipo servirà un razzo collaudato e con un alto grado di affidabilità

L’obbiettivo scientifico del telescopio cinese è molto simile a quello del telescopio spaziale Hubble. Le frequenze dello spettro che andranno ad osservare sono infatti simili: dall’ultravioletto a 255 nm per il CSST e da 250 per l’Hubble, fino ai 1700 nm di infrarosso per entrambi. Anche il diametro dell’ottica è simile: 2 metri per il CSST e 2.4 metri per l’Hubble.

Gli obbiettivi da osservare per il telescopio cinese varieranno dallo studio di gruppi di galassie, singole galassie attive e anche quelle in formazione. Studierà anche la nostra, la Via Lattea, osservando la sua struttura, la formazione delle stelle e anche il comportamento di quelle nane. Infine, potrà anche studiare il nostro sistema solare, dagli asteroidi vicini alla Terra fino ai transnettuniani, passando ovviamente per l’osservazione di tutti i pianeti. Una delle differenze con il telescopio Hubble sarà il campo visivo particolarmente più ampio, e l’aggiunta di uno spettrografo oltre alla fotocamera principale.

Non tutte le opportunità di collaborazione si concretizzano però. Anche l’Italia avrebbe dovuto collaborare alla Stazione Spaziale Cinese, anche in modo industriale. Si discuteva anche della costruzione di alcuni moduli pressurizzati in Italia, e Samantha Cristoforetti aveva già intrapreso degli addestramenti congiunti con astronauti cinesi. Nel 2019 questa collaborazione con la Cina si interruppe bruscamente, probabilmente per motivi politici e di sicurezza nazionale, legati alla volontà italiana di entrare nel programma Artemis.

Attualmente si pensa che almeno una volta ogni uno o due anni il CSST dovrà attraccare alla stazione spaziale cinese. Per questa sua caratteristica, oltre ai due nomi principali, il telescopio viene spesso chiamato con la sigla CSS-OM (Chinese Space Station Optical Module).

Entro la fine del 2021 è previsto il completamento del primo modello di qualificazione. Sarà un prototipo dotato della strumentazione scientifica, quella che ovviamente richiede più tempo e attenzione per essere costruita. Entro la fine del 2023 dovrebbe poi essere completato il modello di volo.

Il lancio di Xuntian è previsto nel 2024 tramite il vettore Long March 5B che lo porrà nella stessa orbita della stazione spaziale cinese. Xuntian attraccherà periodicamente alla stazione.   Per quanto riguarda il sensore, avrà una risoluzione di ben 2,5 miliardi di pixel che osserverà lo Spazio in ultravioletto e visibile, proprio come Hubble (e a differenza del JWST).